Cina, covid-19 e ritardi nell’informazione

Si sentono sempre più spesso notizie di accusa, che la Cina ha tenuto nascoste le informazioni che avrebbero consentito di salvare migliaia di persone. La mia impressione è che siamo alla ricerca di un capro espiatorio. Abbiamo avuto i segnali della gravità davanti ai nostri occhi e li abbiamo ignorati. Dopo averli ignorati abbiamo bisogno di metterci la conoscenza a posto e ci diciamo che è colpa della Cina, che hanno nascosto le notizie, e forse hanno creato il virus. Abbiamo bisogno di un colpevole. A metà Gennaio sapevo che era grave. Perché i politici occidentali l’hanno capito solo quando ci siamo trovati dentro nel disastro? Se faccio un incidente perché attraverso un incrocio senza vedere il cartello di STOP la colpa è del cartello che non è visibile? Può essere, oppure i politici alla guida non l’hanno visto, miopi? senza occhiali? o distratti? Difficile da sapere. Di seguito come soggettivamente ho capito la gravità del virus da metà Gennaio. E in coda diversi riferimenti ad articoli.

Eravamo in montagna per il capodanno e mia moglie mi chiede “cosa ne pensi di questo virus” ” boh, sarà come gli altri, un’influenza”. Da inizio Gennaio le notizie su questo virus si intensificano e occupano le testate dei giornali, non tutti i giorni ma quasi. La Cina decidere di tenere chiuso tutto per il capodanno cinese dal 22 Gennaio fino al 3 Febbraio, non ricordo esattamente se finivano in quella data i festeggiamenti o se hanno prolungato il periodo. Ricordo il crollo della borsa cinese. Prima del capodanno cinese la borsa quotava 3060, all’apertura scende a 2746, più del 10%. Il governo cinese interviene, la banca centrale compra compra compra, il mercato contiene le perdite ma…. sì c’è un ma… un tale crollo significa solo una cosa, panico. Perché in Cina gli investitori sono in panico? In America ed Europa che succede? Niente. Il Dax come il MIB perdono pochi punti, si fanno leggermente condizionare dalla Cina. Gli States vanno col vento in poppa (si dice così per i velieri, ma col vento in poppa su uno sloop si va piano) e mostrano i muscoli. Mentre ascolto in queste notizie in macchina capisco che la situazione è grave. Mi chiedo se sia il caso di comprare le mascherine. Nelle settimane seguenti arriva la chiusura totale di Wuhan, gli ospedali costruiti in 10 giorni. Le interviste a Conte che dice di aver predisposto il piano di tutela della salute migliore d’Europa (peccato che negli ospedali nessuno lo conosce, forse è il piano di emergenza per se e sui amici intimi). Arriviamo al 21 Febbraio, primo caso certo in Italia, nessuno a Codogno conosceva il piano predisposto dal governo e così si accende un focolaio proprio dall’ospedale. Le cose precipitano. Con mia moglie ci attrezziamo per essere pronti allo smart working organizzando i team da remoto. Non è un must ma so che lo sarà e voglio essere pronto. Inaffti due settimane dopo lock-down. Nuovamente indice della gravità è il crollo dei mercati. Questa volta coinvolge tutti, occidente, oriente e il vento in poppa si sgonfia anche per gli States. Nelle farmacie inizia a esserci il tutto esaurito, i supermercati si svuotano. Il 16 Marzo crolla la borsa e da 24 Marzo anche gli States sono in crisi covid-19.

Tutto questo per dire: sono i politici ad essere passati con lo STOP e lo STOP era ben visibile. Non ci sono scuse, non ci sono giustificazioni. Gli unici che hanno capito la situazione e l’hanno anticipata sono i tedesche, che alla faccia della solidarietà Europea hanno fatto incetta di materiale sanitario (così si dice, non ho approfondito). Con quale faccia può presentarsi un politico a dire che è cola dei cinesi che hanno nascosto la situazione. Soprattutto negli States che hanno avuto due mesi di tempo per prepararsi al picco. Ormai la frittata è fatta le cose non si possono cambiare, potremmo dire che si impara dal esperienza ma quest’esempio ci dice di no. Ora bisogna pensare ad andare avanti, molti hanno sbagliato, e quando succedono catastrofi così la tentazione di trovare un colpevole è forte. Ma … pensiamo ad andare avanti, non perdiamo tempo in processi e accuse. Cerchiamo di rimetterci in pista.

Dic 2019: Si verificano picchi di polmonite nel Cremasco, a Piacenza si registrano 40 casi di polmonite in una settimana. Un giornalista di 34 ESPN muore di polmonite. Nel Napolentano muore una 40 di polmonite. Morti atipiche:
https://crema.laprovinciacr.it/news/crema/237297/salute-picco-di-polmoniti-nel-cremasco.html
https://www.ordinemedici.piacenza.it/la-sanita-piacentina/pneumologia-oltre-40-casi-di-polmonite-nellultima-settimana/
https://www.ilmattino.it/societa/persone/giornalista_sportivo_morto_polmonite_edward_aschoff-4946610.html

http://www.noicaserta.it/daniela_raucci_maddaloni_morta_polmonite_batterica_.html

4-6 Gen: Escono i primi servizi sul un virus parente della Sars che procura gravi polmoniti. Nessuna notizia sul sito Ansa. Dalle ricerche che ho fatto il primo a pubblicare qualcosa a riguardo o Leggo, Ansa arriva l’11 Gennaio.
https://www.corriere.it/salute/malattie_infettive/20_gennaio_06/cina-polmonite-misteriosa-non-sars-ma-virus-resta-sconosciuto-90974f00-308f-11ea-b117-147517815558.shtml
http://www.asianews.it/notizie-it/Polmonite-misteriosa-in-Cina:-44-casi.-Timori-per-un-ritorno-della-Sars-48946.html

http://www.askanews.it/esteri/2020/01/05/cina-esclusa-la-sars-per-epidemia-di-polmonite-virale-a-wuhan-pn_20200105_00058/

11 Gen: Giovedi (il 09 Gen, due giorni prima della notizia in Italia) La Cina annuncia il primo decesso da un nuovo tipo di polmonite virale, su un focolaio di polmoniti atipiche verificatesi a Wuhan.

https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/cina-primo-morto-per-polmonite-da-virus-famiglia-sars_13306839-202002a.shtml

11 Gen: La Cina comunica che condividerà la sequenza del genoma del nuovo virus con il mondo.
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/dalla_cina/2020/01/11/-cina-condivideremo-sequenza-genomica-virus-con-oms-_3229478e-7873-40b8-95fd-770db31debb2.html

15 Gen: Viene confermata la trasmissione da uomo a uomo del virus. Il mondo non mostra particolare interesse.
https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/notiziario_xinhua/2020/01/15/oms-nessuna-prova-trasmissione-umana-virus-wuhan_31d9029e-60a1-4142-93df-46ed5c321051.html

22 Gen: OMS si interessa a Wuhan e manda una commissione di esperti.
https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/dalla_cina/2020/01/22/virus-cina-esperti-delloms-in-missione-a-wuhan_39a5c744-b429-433c-b711-4d8ffcd90278.html

29 Gen: Il 25 Gen ci sono stati i festeggiamenti del capodanno cinese, la Cina decide di tenere tutto chiuso fino alla fine dei festeggiamenti.
https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2020/01/29/virus-cinese-gia-piu-contagi-della-sars_62d9f241-0e6a-47a1-94db-ce766f08a385.html

03 Feb: https://it.investing.com/indices/shanghai-composite

I tre tecnici

Il problema

Venerdì 24 Aprile ore 14:03, tipico post pranzo da coronavirus. Io e mia moglie riprendiamo il lavoro, smart working in call, i ragazzi si apprestano a stabilire le connessioni per le lezioni. O così si danno a credere. Un urlo terrificane si leva dalla sala e di lì a poco si scatena il panico. Internet ha smesso di funzionare. Alle 14:05 ci muoviamo tutti e quattro in modo disarticolato come zombie in preda al panico attorno al modem. Perfino il piccolino, che non è mai arrivato tardi alle lezioni, tocca cavi, spinge spinotti, tira interruttori. Sono il primo a riprendermi dallo shock. O almeno così penso fintanto che alzando lo sguardo incrocio gli occhi del Grande. Ammica rassicurante con un topolino e telefonino in mano “Riprenderà a funzionare, vedrai” e si dilegua.

Cellulari, hotspot, trova password, configura pc, è una corsa contro il tempo se il Piccolo arriva tardi si aprirà l’inferno in casa ma peggio di tutti il Grande rischia di passare il pomeriggio le leggere fumetti. Ore 14:28 tutte le postazioni sono state ripristinate.

1° Tecnico

Nel tardo pomeriggio sento armeggiare lungo le scale, un tipo sinistro stà lavorando nella scatola di derivazione del 3° piano. Che sia lui la soluzione al problema? Meglio mi evito una chiamata all’assistenza. No lui no è la soluzione, è semplicemente vittima dello stesso problema. Scopro presto che tutti i condomini dal 3° piano in su isolati da internet e scopro anche che alle 14:00 circa un tecnico è uscito far un nuovo allaccio. Quindi il tecnico che ha fatto l’allaccio nuovo a scassato tutto, ne deduco. Chiamo l’assistenza.

2° Tecnico

Lunedì pomeriggio, arriva il secondo tecnico della linea, attacca una lucina rossa alla mia fibra, sparisce per tutto il pomeriggio e torna verso sera. E’ dispiaciuto, non può fare nulla, mi spiega. Il guasto è sul “multicavo” che dalla cantina porta il segnale negli appartamenti, in pratica un cavo con tante fibre ottiche a cui si attaccano le diverse utente. Il multicavo si è rotto. Il tecnico che doveva fare l’allaccio non aveva spazio e l’ha piegato. Purtroppo succede, soprattutto quando ci sono di mezzo appalti, sub appalti e sub sub appalti. Mi spiega. Sempre purtroppo il multicavo è di un’altra società ed è questa scietà che deve intervenire.

3° Tecnico

Martedì mattina alle 9:30, mentre stiamo tutti entrando nel vivo della giornata lavorativa, tutti attaccati agli hotspot, suona il campanello, è il terzo tecnico. Mi chiede se il guasto è nel mio appartamento, attacca la solita lucina e sparisce per qualche ora. Anche lui è dispiaciuto, non può fare niente per me. E’ riuscito a riallacciare diverse utenze, purtroppo il mio cavo è stato usato per allacciare un altro appartamento. Deve uscire la ditta che ha fatto il primo intervento.

1° e 3° Tecnico

Passano giorni, si chiude la settimana e trascorriamo il secondo weekend senza internet. Sempre alle 9:30, puntuali come le call del mattino si presentano i 1° e il 3° Tecnico insieme, mi informano che nel giro di 10 minuti avrò internet. Il 1° Tecnico si allontana e chiedo al 3° Tecnico qualche informazione in più. Mi conferma la diagnosi, il 1° Tecnico ha staccato il mio cavo e l’ha usato per un altro appartamento, una svista dice, poi aggiunge che i subappalti sono pagati per installazione e quindi fanno di tutto per completare l’installazione.

Alla fine internet è tornato, al di là del 1° Tecnico e dall’errore commesso (voluto o svista), mi ha stupito come positivamente come i tre fornitori siano riusciti a venirne a capo in modo ordinato e coordinato, pur sempre in più di una settimana.

Spread

In questo periodo c’è un gran discussione su euro-bond, corona-bond, mes, troika,…. L’unico cosa certa è che il meccanismo attuale dei BTP e Bond serve ad arricchire gli stati con debito pubblico basso sottraendo liquidità dagli stati con debito pubblico alto.

Il meccanismo è semplice, lo stato con debito pubblico alto ha un rischio di insolvenza più elevato, quindi deve riconoscere un tasso di interesse alto affinché i propri titoli di stato vengano acquistati.

Lo stato che ha un debito basso piazza i propri titoli a un tassi inferiore, questo spread è margine per lo stato con un tasso di interesse più basso nel momento in cui compra i titoli di uno stato con tasso più alto.

Un esempio pratico:
Lo stato I ha un tasso vende titoli per 1 miliardo al tasso del 10% questi titoli vengono comprati dallo stato G che guadagna un interesse appunto del 10%. Non avendo la liquidità decide di emettere dei titoli per un controvalore di 1 miliardo al tasso del 1%. Lo stato G guadagna il 9% senza dover fare nulla. Può quindi decidere di ridurre le tasse ai propri cittadini e può vantare i conti ancora più in ordine.

Questo meccanismo funziona solo in un contesto di moneta unica. Se i due stati hanno monete diverse hanno anche un inflazione diversa che compensa parzialmente il tasso di interesse. Ad esempio uno stato con interesse al 10% avrà probabilmente un’inflazione alta magari al 8-9% e quindi lo stato “G” ha meno convenienza e sicuramente rischi alti a comprare i titoli dello stato “I”

Bitcoin: Una “moneta” democratica

La motivazione principale adottata dai fan per sostenere che il bitcoin diventerà la moneta del futuro è che non è regolamentata da soggetti centrali. E’ un concetto così democratico che piace a tutti: non c’è un organo centrale, il potere va ai cittadini, vincono le leggi di mercato. Piace alla destra, perché rappresenta il  mercato puro, l’estremo capitalismo. Piace alla sinistra, non ci sono banche o poteri forti/lobby creati dal capitalismo che governano la moneta. Piace agli anarchici, non ci sono organi di controllo o di vigilanza.

Il Bitcoin è così democratico che piace veramente a tutti.

A pensarci bene è una miscela esplosiva. Abbiamo impiegato 2000 anni per costruire un sistema di controllo a tutela dei risparmiatori e poi ci buttiamo in un avventura priva di controllo. Un po’ come togliere i limiti di velocità e i freni alla macchina per farla correre più veloce. Certo corre, ma non si ferma. Le regole di oggi non sono perfette, ma i casi come Parmalat, Bond Argentini, MPS, Veneto Banca dovrebbero insegnarci a migliorare i controlli e renderli più efficaci, non a toglierli.  Il crollo di Wall Street del 1929 con il suo strascico di suicidi ci ha insegnato a regolamentare i mercati e da allora le borse sono sempre più stabili. Le regole oltre a creare stabilità, sono un elemento essenziale sia per chi investe sia per tutelare i soggetti più deboli.

Tracciabilità e anonimato, l’accoppiata vincente

Domanda: I bitcoin sono tracciabili? Risposta diplomatica: “Ni”, oppure “dipende da che punto di vista”. Da un punto di vista informatico i bitcoin sono tracciabili, in qualsiasi momento siamo in grado di saper quanti sono i bitcoin presenti in un wallet (il porta-bitcoin) e sapere da quali wallet provengono. Si può ricostruire la catena delle transazioni fino all’origine, il punto in cui sono stati coniati(“minati”). Ogni singola transazione è tracciata, per sempre. Questa è una notizia che piace sicuramente al fisco a agli organi di controllo. Quindi possiamo sapere esattamente chi ha dato dei bitcoin e chi li ha ricevuti? No, perché non sappiano nulla sull’identità del possessore del wallet, né su chi ha eseguito la transazione. Non viene eseguita alcuna verifica sul’identità dei possessori di un wallet. Si tratta di portafogli anonimi e le transazioni sono anonime. Ogni wallet ha un indirizzo, tipo questo: “33GsdQhHYeGvNEFRALfpxhp1bCc5b3nAxJ“, vai a sapere a chi corrisponde. Una transazione è fatta in questo modo:

Transazione 51d1a1723eff95d5dfd89035e6052bbe7958080c4495afa888567a0d268dc378: 

CTSDVyf1usskHbc1psZ9saUYSThnidgTm (2.54116028 BTCProduzione) ___ 33GsdQhHYeGvNEFRALfpxhp1bCc5b3nAxJ – (Speso) 0.21554412 BTC
1JnxTZyWYzxzgZ39rjz6tc2DYPwca5ZRRH – (Speso) 2.32539016 BTC

 

Tracciabile, ma anonima.

Un po’ come i conti svizzeri cifrati che si usavano all’epoca di tangentopoli o i libretti anonimi al portatore. Chiunque può vedere le transazioni eseguite su un wallet, conoscere la provenienza dei bitcoin ed essere certo che i bitcoin siano originali e non dei falsi.

Tutti possiamo coniare bitcoin

Coniare moneta  è il sogno di tutti fin da bambini per diventare ricchi. Il sogno si avvera, tutti possono coniare nuovi bitcoin, svolgendo un attività che si chiama “mining”.  I bitcoin vengono infatti generati come ricompensa per l’attività di “mining”, nome che prende spunto dall’attività in miniera in cui si cercano pepite d’oro.  L’attività di mining è un attività con un forte connotato informatico, la sintetizzo per rendere l’idea:


L’obiettivo dell’attività di mining è la scoperta di nuovi codici che soddisfino i criteri per essere aggiunti alla blockchain. Questi codici sono gli hash  SHA-256 dei blocchi con un numero di ‘0’ iniziali maggiore rispetto al hash del blocco precedente. All’interno del blocco c’è la ricompensa in bitcoin per l’attività svolta.

Ad esempio la generazione del blocco 504200 ha prodotto 17.1736083 bitcoin con il seguente codice hash  0000000000000000004bc1e11888fceed7b905f362ab15ac722006. Sul sito https://blockchain.info/it/ si possono trovare le informazioni di tutti i blocchi e relativi hash. Altre cripto-valute usano criteri diversi.


Se avete capito poco non siete informatici, meglio per voi. (Per gli informatici, so di essere stato superficiale e approssimativo nella descrizione, è voluto). Questo rende però evidente che l’attività di mining è dominio incontrastato degli informatici e di tutta quell’area di competenza denominata FinTech. Possiamo assimilare l’attività di mining alla ricerca di nuovi Numeri Primi. Trovare i primi Numeri Primi è semplice (3, 7, 11, 13, 17,..), pian piano che si va avanti la difficoltà aumenta, il tempo per trovare nuovi numeri aumenta e occorrono strumenti di calcolo più evoluti. La stessa cosa succede con l’attività di mining. La complessità per trovare nuovi codici hash (e blocchi) aumenta  e il numero di bitcoin ricavati per ogni codice diminuisce seguendo una serie geometrica che dimezza il valore ogni 210.000 trovati.

Ora la rivelazione più importante, l’algoritmo per trovare nuovi codici è euristico, casuale, come vincere un biglietto alla lotteria. Un lotteria particolare, ogni volta che c’è una vincita il premio per la vincita successiva diminuisce e il numero di biglietti totali aumenta. I primi che hanno fatto mining hanno vinto molti bitcoin, chi lo fa ora ha una probabilità molto più bassa di vincere e anche i premi sono molto inferiori.

I blocchi sono le casseforti delle transazioni

I blocchi sono i frammenti del database distribuito che storicizza le transazioni e il contenuto dei wallet degli utenti. I codici di cui abbiamo parlato prima sono le “chiavi” dei blocchi.

Sempre prendendo ad esempio il blocco 504200  vediamo che la prima transazione, quella di mining, trasferisce i bitcoin in un wallet, precisamente il wallet con codice: 1CK6KHY6MHgYvmRQ4PAafKYDrg1ejbH1cE .

Produzione di nuovi bitcoin e transazione di "mining"
Produzione di nuovi bitcoin e transazione di “mining”

Guardando i dettagli del wallet possiamo sapere che ha un saldo attivo di 387.68284062 BTC e possiamo vedere tutte le transazioni che hanno portato a quel saldo.

Esempio di transazione bitcoin
Esempio di transazione bitcoin 

Tutto questo è perfettamente tracciabile, ma anonimo.

Il valore futuro fa lievitare quello attuale

Quanto vale un bitcoin? E’ una domanda semplice la cui risposta è nota a tutti i ragazzi che hanno terminato le medie. Un bitcoin vale quanto l’acquirente è disposto a spendere per averlo e il venditore è disposto a cederlo. Fatta questa banale premessa, il punto da capire è perché gli acquirenti oggi siano disposti a spendere cifre sempre maggiori.  I miner spedono sempre di più in corrente e hardware per “minare” nuovi bitcoin, il costo di produzione aumenta costantemente e di conseguenza anche il prezzo minimo a cui i “miner” sono disposti a cedere bitcoin aumenta.

Alcuni beni o servizi non hanno un prezzo legato al costo di produzione o al utilizzo che se ne può fare. Sono tutti i beni o servizi che ci trasmettono emozioni per le quali siamo disposti a pagare cifre non legate ad aspetti razionali. Un opera d’arte, un concerto,  una partita ne sono esempi, trasmettono emozioni. Il senso di unicità, il senso di lusso, di benessere, di pace, di paura, di felicità. I bitcoin oggi trasmettono il senso di ricchezza, una ricchezza a portata di mano. Un po’ come avere il biglietto vincente della lotteria. Se, come ho letto il prezzo salirà da 6.000€ a 25.000€ nei prossimi 4 anni, la fantasia vola a chiunque, è una profezia auto-adempiente.

Eppure sono scettico

Chi è l’ideatore delle criptovalute? E’ un mistero, si sa che ha postato la propria idea su un forum con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto e che l’idea a preso piede. Avrà “minato” anche lui dei bitcoin? Quanti? I primi bitcoin sono stati minati a costo un molto basso. Si è partiti da una ricompensa di 50 bitcoin per blocco e una serie geometrica che dimezza il valore della ricompensa ogni 210.000 blocchi. Il buon Satoshi Nakamoto e chi ha iniziato l’attività ha minato i primi n blocchi ricavando in poco tempo migliaia di bitcoin. Si sa che i bitcoin generati dai primi 9 blocchi non sono stati usati, sono ca 500  bitcoin, si ritiene che siano di proprietà del’ideatore dei bitcoin. Perché è sparito? Perché non è esistito prima? Mi sembra di assistere a un trucco di magia di un prestigiatore. O ai veri falsi di Modigliani.

Nascono costantemente nuove criptovalute perché i primi “pezzi” di ogni criptovaluta vengono “minati” a costi molto bassi. Quando la criptovaluta prende piede il valore aumenta. I primi che ci si dedicano divento ricchi, gli ultimi rimangono col cerino in mano. Ci sono molti aspetti che mi fanno pensare al marketing piramidale (catene di Sant’Antonio) che andavano di moda negli anni ’90. Il marketing piramidale non ha creato valore reale, ma ha ridistribuito la ricchezza, i primi (pochi) sono diventati ricchi a discapito di molti che hanno perso poco ciascuno. Qui il principio è lo stesso, nulla viene creato ma la ricchezza viene semplicemente ridistribuita. Succederà quando l’attività di mining cesserà (la serie geometrica ha un limite) e i possessori di bitcoin inizieranno a liquidare le posizioni.

Aziende senza direzione strategica

Tattica o strategia

Quanto può resistere un azienda senza l’amministratore delegato, il direttore generale o le prime linee? Capita che le persone chiave di un’azienda facciano delle scelte di vita che le allontanino dall’azienda per la quale hanno lavorato. Se questo avviene in modo repentino o senza segnali premonitori può essere che non via sia un sostituto valido e l’azienda rimane per diverso tempo senza guida strategica. Quanto può resistere un azienda in queste condizioni prima di perdere competitività? Quanto è importante la guida strategica?

In generale più l’azienda è grande e ben organizzata e meno l’assenza di persone chiave si fa sentire nell’immediato. Vi è una sorta di inerzia che porta le persone ad agire “come hanno sempre fatto”, nel bene o nel male. Un azienda con processi ben strutturati che opera in un mercato stabile e consolidato, può quindi continuare per mesi senza grosse ripercussioni. Come su una grossa nave, una volta che la rotta è impostata e l’equipaggio a ricevuto le consegne, il comandante può abbandonare per un po il ponte di comando.

Col tempo persone interne carismatiche tendono a colmare i buchi decisionali lasciati vuoti dalla direzione strategica, e qui il rischio grosso è che le scelte vengano prese con una visione più “dal basso” (sia come scarsa visone di insieme sia di pancia/istinto), ossia decisioni tattiche prive di una visione strategica. Ho visto aziende che hanno saputo sfruttare l’assenza di strategia e l’adozione costante di scelte tattiche in modo vincente. In effetti, se il mercato è in forte mutamento adottare costantemente scelte tattiche “by-opportunity” può essere un elemento vincente. In mezzo alla burrasca è più importante  restare a galla che tenere la rotta. Per le aziende che hanno fatto la scelta adottare la tattica come strategia, l’assenza di una organigramma o di direttori con una visione strategica può un plus.

Personalmente non condivido quest’approccio e ritengo che tutte le aziende, dalle micro imprese alle grandi imprese debbano sempre avere una visione strategica e persone al proprio interno in grado di formulare strategie e soprattutto calarle a terra.

Per rispondere alla domanda iniziale “Quanto può resistere un azienda senza le figure con visione strategica d’impresa?”, potenzialmente al infinito e tutto sommato meglio nessuna guida che una guida sbagliata. Sicuramente l’assenza di una strategia con il tempo si fa sentire.

WP to LinkedIn Auto Publish Powered By : XYZScripts.com